Robinson Crusoe (BUR) by Daniel Defoe

Robinson Crusoe (BUR) by Daniel Defoe

autore:Daniel Defoe [Defoe, Daniel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: BUR
pubblicato: 2010-12-14T23:00:00+00:00


25

Sistemate così le mie faccende, venduto il mio carico e trasformate le mie mercanzie in buone lettere di cambio, restava il problema della scelta del mezzo per tornare in Inghilterra. Ero più che avvezzo al mare, eppure in quel momento provavo una strana avversione all’idea di tornare in Inghilterra per mare; e, sebbene non potessi spiegarmene la ragione, la mia avversione crebbe a tal segno che, malgrado che avessi già fatto caricare il mio bagaglio, cambiai idea; e questo non una volta sola, ma due o tre volte. È vero che ero stato molto disgraziato in mare e che questa poteva essere una ragione, ma nessuno dovrebbe mai tralasciare di ascoltare i forti impulsi dell’animo in casi di tale importanza. Due delle navi che avevo scelto, voglio dire scelto fra tante altre (al punto da far caricare la mia roba a bordo di una e di mettermi d’accordo col capitano dell’atra), andarono perdute tutte e due, cioè, una fu catturata dagli algerini e l’altra fece naufragio vicino a Torbay e tutti i passeggeri annegarono meno tre; di modo che, sia nell’una che nell’altra nave sarei stato disgraziato; è difficile dire in quale lo sarei stato di più.

Mentre ero così turbato da questi pensieri, il mio vecchio capitano, a cui dicevo tutto, mi raccomandò caldamente di non andare per mare e di andare invece per terra, o fino alla Garonna, attraversando poi il Golfo di Biscaglia fino alla Rochelle, di dove avrei potuto viaggiare comodamente e sicuramente fino a Parigi e poi a Calais e a Dover; oppure, di raggiungere Madrid e di fare tutto il viaggio per terra attraverso la Francia.

Insomma, ero così contrario all’idea di un viaggio per mare, tranne che da Calais a Dover, che decisi di fare tutto il viaggio per terra, che era di gran lunga il modo di viaggiare più piacevole, dato che non avevo fretta e non badavo a spese, e, per renderlo ancora più piacevole, il mio vecchio capitano mi condusse un gentiluomo inglese, figlio di un mercante che stava a Lisbona e che avrebbe viaggiato volentieri con me; poi trovammo altri due mercanti inglesi e due giovani gentiluomini portoghesi che andavano solamente fino a Parigi; così fummo, in tutto, sei viaggiatori più cinque servitori; i due mercanti e i due portoghesi si contentavano di un servitore in due, per ridurre le spese, quanto a me presi un marinaio inglese per accompagnarmi in viaggio in qualità di servitore, oltre al mio Venerdì, che era troppo inesperto per farmi da servitore durante il viaggio.

A questo modo partii da Lisbona; la nostra comitiva aveva buoni cavalli e buone armi e formava una piccola truppa di cui ebbi l’onore di essere nominato capitano, sia perché ero il più vecchio, sia perché avevo due servitori e perché ero stato l’organizzatore del viaggio.

Come non vi ho infastidito con i miei giornali di bordo, così non vi infastidirò ora con i miei diari di terra; ma non posso tacere alcune avventure che ci toccarono in quel lungo e difficile viaggio.



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